A. Nassa-V.Calnegia 26.06.2021

La salita all’A.di Nassa era già prevista lo scorso autunno. Soprattutto la descrizione dello Scrann era un richiamo decisamente troppo forte per far finta di non sentirlo. E così eccoci qua. Il sentiero ci dice ben presto che cosa ci aspetta: solo punta delle scarpe ed è spesso talmente ripido che lo si può seguire con il naso, come i segugi! Fin dopo l’attraversamento del Ri di Nassa la traccia è abbastanza evidente poi, nel ripido faggeto, bisogna essere un po’ più attenti anche per non scivolare. Lo Scrann non delude le aspettative: straordinario!
A Corte di Fondo optiamo per la bella diretta verso Corte di Cima. Anche corte di Cima non ci lascia indifferenti. Un po’ meno piacevole (lo sapevamo in quanto già percorso in discesa diversi anni fa) è la traccia – dove c’è- verso la Bocchetta di Nassa e la discesa su Piènsgia.
Il panorama dalla bocchetta con i laghi della Cròsa, anche se la giornata non è stupenda, vale comunque la fatica. 
Una curiosità di oggi è anche quella di scoprire il passaggio per raggiungere le due cascine a Gradisc 1890. Dopo un paio di tentativi a vuoto eccolo ed è anche segnalato con un sasso posto sul sentiero ufficiale. Ovviamente andiamo a Gradisc: un gioiellino.
La discesa verso Calnègia, soprattutto per quegli scalini troppo alti, è invece una tortura. Se dovessi tornare allo Scrann scenderei a Roseto. 
A Calnègia visitiamo ovviamente quella straordinaria opera del sapersi arrangiare e trovare soluzioni ai problemi che sono gli sprüch “cantina-frigo”.

 

Percorso registrato con app SwissMap
Sa che è sotto esame e si è preparato bene: l’elettronica non manca…
Le scarpe: adatte. Pantaloncini: su un percorso non demarcato ed impegnativo… qualche dubbio.
Sacco? Percorso in parte non conosciuto e non demarcato, diverse ore, altitudine da raggiungere oltre i 2000 m s.l.m., possibili temporali…forse un po’ minimalista. 

Di passaggi stupendi ne avevamo già visto diversi in Val Bavona- Fiorasca, Magnasca, Foiöi, Ogliè, Cranzunell, Cranzunasc,…- ma questo, lo Scrann*, è riuscito ancora a farci rimanere col fiato sospeso per poi esclamare all’unìsono: CHE BÉL! Una serie di scalinate impossibili, di passaggi da sogno, indimenticabili. Ma quanta disperazione ci dev’esser stata alla ricerca di qualche ciuffo d’erba: non dimentichiamolo mentre gioiamo!

Alpe di Nassa, Corte di Fondo.
La “diretta” da Corte di Fondo a Corte di Cima. Grazie a chi la mantiene pulita.

Il frigo a Corte di Cima
Corte di Cima

Il sentiero verso Pièngia attraverso la Bocchetta di Nassa, su pendio molto ripido, e solo un’immaginaria traccia con pochissime, quasi nessuna, demarcazioni sbiadite non entusiasma certo. Forse sarebbe meglio cancellare anche quelle per on indurre qualcuno ad avventurarvisi e poi trovarsi nei guai!

Stupenda panoramica dalla Bocchetta di Nassa verso i laghi della Cròsa.
Pièngia
In lotta per un posto a …sedere!
Eh sì, la bocchetta è proprio quella lassù!

A. della Cròsa.
Alla ricerca del passaggio verso Gradisc 1890 sul versante sinistro.
Trovato!
Poco sotto il primo tentativo ecco il bel sentierino che porta sull’altro versante. Grazie a chi l’ha recuperato.
L’unico problema potrebbe essere l’attraversamento del riale.
Una bella scalinata porta fuori dal valloncello. Lì vicino ci sono ancora i resti di una vecchia scala di legno.

Gradisc 1890
Qualcuno sembra ricordare di essere già stato da queste parti!!!!
Ricorda proprio bene e noi speriamo che non lo scordi mai più!

Pinguicula: carnivora!
Aggiunto una pietra ad indicare il sentiero semmai qualcuno si trovasse in difficoltà da queste parti!
Gradisc 1714

La tortura con gli odiosissimi scalini per giganti: ideali per sistemare ginocchia non più nuove! Credo proprio che ci faccio la croce!
Calnègia
Alcuni dei magnifici “frigoriferi-cantina” categoria A++++++ a Calnègia
L’elegante ponte a Puntid
Altri, in tempi più recenti, accolti in Lavizzara hanno reclamato perché non avevano a disposizione i grandi centri commerciali per spendere…i nostri soldi! E sono stati accontentati!!!!
Per fortuna sono quasi gli ultimi!
Non poteva mancare.

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* da questo punto fino al passaggio di una roccione su due tondini in ferro la traccia non è evidentissima e va cercata con attenzione; oltre a tale caratteristico passaggio attrezzato, a quota 1370 circa “.. si entra in un camino che termina con una arrampicata su una scala di sasso un pò sconnessa ed esposta ma sicura. Al Scrann è il nome di questo passaggio che richiede un certo impegno ..”; cosi scrive la Nora Cattaneo del passaggio dello Scrann, una costruzione che forse ha pochi uguali in valle (sul podio con la grande scalinata del Mater e il “passaggio tra i due corni” della Costa Stagna, ma … de gustibus non est disputandum …).

da:https://www.hikr.org/tour/post156339.html
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Sembra proprio una tranquilla escursione…
…ma basta usare una scala con proporzioni un po’ più adeguate per avere un’impressione ben diversa!

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Copertura rete Swisscom: quasi nessuna!

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Fondazione Val Bavona

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© Moru & CCM & Alberto