Escursione di due giorni con pernottamento sotto le stelle (c’è mancato proprio poco che fosse sotto l’acqua). Partenza da Cimalmotto. Fino al Lago Matogno sentieri ben demarcati (in caso di nebbia potrebbe esserci qualche problema tra l’A. Stufa e il Passo della Fria). Ambiente meraviglioso.
La regione degli Alpi Lago, Matogno, Ratagina,… è veramente stupenda: un paradiso! Gli alpi sono ancora caricati con numerose mucche (da carne e da latte), capre e cavalli. All’A. di Lago vi è un rifugio (Rif. Sironi) ora parzialmente chiuso in quanto è prevista un ristrutturazione (auspicata).
Molto bella anche la regione dell’A. Fiesco. Il sentiero, solo una leggera traccia che talvolta gioca a nascondino tra l’erba, dall’A. Fiesco al L. Gelato (meraviglia) è demarcato b/r. con alcuni passaggi da effettuare con precauzione.
Dalla bocchetta omonima discesa ripida, b/r sarebbe meglio b/blu, da affrontare con molta attenzione.
Per non scendere troppo e risalire al Lago Cavegna, noi abbiamo effettuato una deviazione non segnata sulla nostra carta (vista, quanto mai, su una cartina in internet), sconsigliata, che attraversa un lungo pendio erboso alquanto ripido. Per fortuna l’erba era asciutta.
Il sentiero, si fa per dire, del Passo del Lago Cavegna non è demarcato (almeno noi non ne abbiamo visto). La discesa sul versante svizzero è ripida ma, nella prima parte evidente in quanto percorsa regolarmente dalle capre. Gli alpigiani dell’A. Porcaresc ci hanno detto che non hanno mai visto nessuno arrivare da quel passo.
Da Porcaresc fino all’A. Sfii il sentiero tipicamente di montagna è ben demarcato b/r/b…poi…autostrada!
N.B.: in generale, anche a dipendenza della stagione, potrebbe esserci un problema per il rifornimento d’acqua potabile.
Su tutto il percorso italiano non abbiamo incontrato alcun escursionista!