A. Fiorasca (V. Bavona) 01.11.2017

Potrebbe essere l’ultima escursione dell’anno in altitudine senza neve: bisogna scegliere qualcosa che lasci il segno! La scelta cade, un’altra volta in pochi giorni, sulla Val Bavona puntando all’alpe Fiorasca con una mezza idea (a dir del vero intera) di scendere sull’altro versante a Broglio, pur sapendo che non ci sono più i mezzi pubblici per tornare da Cavergno a Fontana. A Fiorasca ci sono già stato sei anni fa ma non mi dispiace affatto ripercorrere un ambiente che mi aveva regalato intense emozioni e questa volta s’aggiunge il piacere di condividerle con un amico.
Partenza da Fontana ed è subito verticalità. Pochi passi e il motore già surriscalda…si sale…sale…sale ma quasi senza accorgersi rapiti dalle stupende scalinate, dagli strapiombi, dalle lame di luce ed ombre, dai colori autunnali, dal panorama, dal profumo della roccia e del vuoto…favoloso! (Certo non lo era per chi quassù cercava di sopravvivere). Per i primi 900 m i passi in orizzontali si contano su una mano! Poi l’illusione verso Larèchia e altri 300 dove in orizzontale non se ne contano affatto. Larèchia merita la visita. Si può poi tornare al sentiero ufficiale o recuperarlo salendo rimanendo sulla sinistra del costone e non, come abbiamo fatto noi, sulla destra. Fiorasca è un bell’esempio di recupero dei vecchi cascinali a scopo turistico. Non è facile da raggiungere, soprattutto dalla Val Bavona, ma poi in… paradiso.
Molto particolare anche il corridoio della Bocchetta di Fiorasca. In caso di neve o ghiaccio il primo tratto verso l’Alpe Brunesc potrebbe essere molto problematico per non dire proibitivo.
Piatto e Corte Grande sono molto belli, oggi ancor di più, accarezzati dai lariceti nei colori autunnali e accompagnati dalla musica dei campanacci del gregge di capre.
Monti di Rima: a bocca aperta per un bel momento! (Una stupenda meta per un’escursione anche familiare).
Sentieri: da Fontana all’Alpe Piatto tipicamente d’alta montagna demarcato, di taaanto in taaanto, b/r/b al limite del b/b/b con passaggi molto esposti, richiede passo assolutamente sicuro. Piatto-Broglio b/r/b bel sentiero senza problemi (a parte, in questo periodo, a tratti l’abbondanza di foglie secche).
Personalmente consiglierei, bocchetta permettendo, la salita da Fontana e la discesa a Broglio.
















Questo passaggio merita da solo la salita: una vera opera d’arte.
“Grazie ad un’ultima scalinata, che è un capolavoro, si contorna come su una scala a chiocciola una balza rocciosa” da: G. Brenna e L. Martini, Alpi di Val Bavona, pag. 493, SalvioniEditore e Armando Dadò Editore




Larèchia, non ce lo si aspetta. La visita richiede una deviazione dal sentiero ufficiale.










Seguire il sentiero? Non per noi, troppo comodo!

A. Fiorasca




2086 m s.m., 1° novembre!

Bocchetta di Fiorasca

Troppo bella per non scendere…e così tornare a piedi da Bignasco a Fontana (da oggi 1° novembre i bus non ci sono più)…ma ne è valsa la pena!




A. Fiorasca
A. di Brünesc. Un po’ sulla sinistra si scorge Mogno e più in alto il Campolungo.



Raffreddamento dei freni!
Gli ultimi raggi lambiscono l’alpe.
A. di Brünesc, Corte Grande




CCM l’è per ti!
Monti di Rima…una perla!










Broglio




Bignasco. E adès ritorno a Fontana col bus da San Francesco!


Fontana… un bel girèt!
senza Bignasco-Fontana

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Informazioni: G. Brenna e L. Martini, Alpi di Val Bavona, SalvioniEditore e Armando Dadò Editore
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© Moru & Alberto